Il libro della potenza by Edgar Wallace

Il libro della potenza by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Edgar Wallace]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Passerino
pubblicato: 2023-06-14T22:00:00+00:00


PARTE TERZA

I.

IL TERRORE

In un giorno della primavera del 1919 Malcolm Hay usciva dalla Kursky Voksal, a Mosca, portando la sua logora valigia. Teneva indifferentemente un sigaro stretto fra i bianchi denti, e nei suoi occhi gravi c’era come una luce ironica. Alto, robusto, di spalle quadre, fu subito osservato da un buon conoscitore di uomini che era poco lontano; il quale, notandone anche il mento forte, il corpo agile e il colorito abbronzato, lo classificò senz’altro per un soldato, inglese o americano.

Malcolm guardò su e giù per la strada deserta, poi scorse un solitario intooski, colui che lo aveva osservato: un uomo dall’aspetto pensoso e dalla barba breve e quadrata, che sembrava mostruosamente ingrossato dal suo soprabito verde imbottito, l’uniforme degli intooski, o conducenti di drosky, a Mosca. Sorrise e si avanzò verso di lui.

— Piccolo fratello, – disse parlando speditamente in russo – acconsentiresti a condurmi all’ Hôtel du Bazar Slav?

L’ intooski non rispose immediatamente; e soltanto dopo qualche tempo disse:

— Inglese? Così mi pareva.

L’ intooski aveva parlato in ottimo inglese, e Malcolm lo guardò sbalordito. Ma l’uomo, che lo guardava attentamente, ad un tratto esclamò:

— Oh! Ma io la conosco, la vostra faccia! Aspettate... Lasciatemi ricordare...

Poi si battè sul mento barbuto.

— Ci sono! Hay, nevvero? Sì, il signor Hay. Vi conobbi quattro anni or sono a Kieff, a un pranzo... Voi siete il direttore di una società per l’estrazione del petrolio, o qualche cosa di simile, se non mi sbaglio.

— Esattamente, – replicò il giovane, sempre più meravigliato: – ma... ma non mi riesce di ricordarvi bene...

L’ intooski sorrise.

— Eppure ho pranzato insieme con voi, – disse. – Io ero seduto accanto alla granduchessa Irene... Poi più tardi, quando scoppiò la guerra, vi invitai al mio quartiere generale.

— Dio mio! – E Malcolm spalancò la bocca per la meraviglia. – Il generale Malinkoff!

— Comandante l’Ottantaquattresima Divisione caucasiana, – completò l’ intooski; – e presentemente comandante di un unico cavallino. Se volete salire nel mio drosky, che è veramente buono, vi condurrò a un ristorante dove potremo mangiare e bere e star quasi allegri per... per cinquanta rubli.

Malcolm entrò nella vettura come un sonnambulo. Ora ricordava perfettamente il generale, un magnifico cavaliere, quando passava caracollando per Kieff alla testa di un brillante gruppo di ufficiali. Malinkoff! C’era stata una volta una cerimonia in onore del nuovo comandante al Grand Hôtel, preceduta da una grande parata; e Malcolm era venuto espressamente dai pozzi, in parte per partecipare al pranzo, e in parte per domandare al generale notizie di una persona che era improvvisamente scomparsa dalla sua vita.

Il drosky si avviò precipitosamente verso 1’estremità orientale della città, e il passeggero si accorse che l’insolito conducente evitava con cura le strade principali che conducono a Krasnaya Plotzad e a quel centro di Mosca che è il Kremlino. Poi egli fermò bruscamente davanti a una modesta trattoria in una stradicciuola di terz’ordine e saltò a terra. Lasciò il cavallo incustodito e, precedendo Hay, spinse la porta a tamburo della trattoria e passò attraverso



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